In seguito alla mobilitazione contro la via d'acqua che ha visto interessate le zone 7 e 8, Expo è corsa ai ripari ed ha pubblicato un bellissimo opuscolo per spiegare "l'opera".
Fortunatamente non sono i soli a fare informazione sull'argomento, è uscito anche un pezzo sul periodico di Italia Nostra di Dicembre 2013 che mostra la stessa opera sotto un altro punto di vista. Proviamo a mettere a confronto le due opinioni, che non sono proprio in sintonia tra loro, partendo dalla visione di Expo 2015 seguita da quella di Italia Nostra.
COSA È LA VIA D’ACQUA?
- La Via d’Acqua, presentata nel dossier di registrazione della città di Milano per Expo2015, è un canale irriguo permanente di circa 21 km. Si stacca dal canale principale Villoresi e arriva al Naviglio Grande passando per il Sito espositivo.
- Opera che assorbe ingenti risorse pubbliche e produce danni, gravi e permanenti, al paesaggio e alla fruibilità del territorio e dei parchi della zona ovest di Milano.
A COSA SERVE?
- La Via d’Acqua contribuisce a migliorare la dotazione d’acqua della rete che alimenta i terreni agricoli a sud di Milano. Per questo motivo il percorso del canale deve essere unico e garantire una portata regolare, una pendenza adeguata affinché l’acqua scorra, la possibilità di manutenzione e di regolazione adeguate al servizio che deve svolgere. Il percorso è studiato in modo da evitare la compromissione delle aree di valore naturalistico e ambientale più vulnerabili.
- un canale che, in rapporto alla sua funzione di recapitare limitati quantitativi d’acua dal sito Expo al Naviglio Grande, si mostra enfaticamente ampio e ingombrante (con grandi ripe profonde sino a 3 metri e larghe da 8 a 15 metri): un disastro sul territorio.
COM’È FATTO IL CANALE?
- Il canale ha una larghezza di 2 metri là dove, per ragioni di spazio, è in muratura e squadrato, e una larghezza maggiore, a trapezio, tra i 5 e i 7,5 metri, dove sono invece previste sponde verdi vegetate, specialmente nei parchi; in pochissimi brevi tratti si arriva anche a 8-9 metri. La pendenza delle sponde nei parchi è tale da raccordare la via d’acqua con gli spazi verdi circostanti di pubblica fruizione. Il passaggio del canale consente in alcuni punti la realizzazione di zone umide e giardini acquatici.
- Il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del dicembre 2012 critica profondamente e sotto diversi aspetti il progetto e in particolare la “...progettazione per componenti, suggerendo soluzioni-tipo avulse dal contesto storico di riferimento senza aver prima individuato e ricomposto le costanti d’ambiente, indispensabili per conservare l’identità dei luoghi”. Anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano, nel gennaio 2013, esprime una serie di suggerimenti volti a modificare il progetto utilizzando i tracciati dei fontanili (risorgive asciutte) esistenti: nessuno dei suggerimenti è stato accolto.
QUALI ALTRE OPERE SONO COLLEGATE ALLA REALIZZAZIONE DEL CANALE?
- L’intervento Via d’Acqua Sud comprende il recupero e la sistemazione di oltre 4 km di sponde e parapetti e dell’Alzaia del Naviglio Grande nonché la realizzazione di due nuovi ponti pedonali sul Naviglio (in corrispondenza di Via Parenzo e Via Lombardini) per legare parti di città ora separate. L’intervento comprende anche un percorso ciclopedonale di circa 20 km che mette in rete i parchi è affiancato da una serie di interventi di valorizzazione delle aree attraversate: 7 aree di sosta, il punto di ristoro vicino a Cava Cabassi, la ricostruzione dell’antico portico vicino alle marcite del Parco Cave etc.Tutto questo resterà come patrimonio di Milano anche dopo l’esposizione internazionale.
- La Consulta milanese per l’attuazione dei cinque referendum ambientali ha
criticato più volte l’opera e ha pubblicato un documento da cui citiamo il seguente stralcio: ”...difficile comprendere le motivazioni del progetto di Via d’Acqua Expo, opera che nelle intenzioni degli ideatori dovrebbe rappresentare i temi dell’Esposizione Universale 2015 oltre l’evento vero e proprio e di testimoniarne l’eredità sul lungo periodo, ed appare invece come un manufatto di dubbia utilità,di costo esorbitante, di limitata attrattiva, e anzi di impatto complessivamente negativo sulle aree agricole e i parchi dell’Ovest Milano: territorio già frammentato da molte infrastrutture”.
Forse è meglio dare un'occhiata di persona! Magari in compagnia. Vi aspetto!
Questi i prossimi appuntamenti:
- DOMENICA dalle ore 12: FlashMOB “a noi il cantiere non ci piace”
al presidio di via Cascina Bellaria
- MARTEDI' 17: h 21.00 assemblea allo spazio La Porta Del Cuore in via
Appennini 147 m1 San Leonardo
- MERCOLEDI' 18: h 17.00, presidio sotto la sede di Expo s.p.a. in via
Rovello 1 m1 Cordusio
- GIOVEDI' 19: h 17.00, fiaccolata dalla stazione m1 di san Leonardo,
alla sede del consiglio di zona 8 in via Quarenghi.