Il Giardino di Milano è nato nel 2003 nel parco del Monte Stella e nel 2008 si è costituita l’Associazione per il Giardino dei Giusti - formata da Comune di Milano, Gariwo e UCEI - che ne cura le attività.
Nel 2014 Gabriele Nissim, in qualità di vicepresidente dell'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, inoltra al Settore Verde e Agricoltura del Comune di Milano richiesta di concessione in uso a titolo gratuito per 10 anni di un'area di proprietà del Comune di Milano all'interno del Parco Monte Stella, "per la realizzazione di una struttura a perenne ricordo", "con l'assenso alla realizzazione di opere strutturali". Di questo progetto, che ha vissuto e tutt'oggi ancora vive una storia difficile, volevo chiedere aggiornamenti ai diretti interessati per sapere a che punto si è arrivati e se ci sarà una rapida risoluzione delle questioni, anche giudiziarie, che si sono aperte in seguito alla presentazione del progetto in Consiglio di Zona nel 2015.
Zambelli è stato molto accorto forse per non riaccendere la polemica interna alla maggioranza dell'allora Consiglio di Zona 8 di cui era Presidente. Si è limitato a dire che rimane in attesa del pronunciamento del TAR della Lombardia a cui hanno ricorso molti cittadini aderenti ad Associazioni e comitati, fra cui quello caldamente sostenuto dall'attuale Assessore al Verde Pubblico, Ambiente, Mobilità, Arredo Urbano, Attività Commerciali e Artigianato, Servizi Civici del Municipio 8, già consigliere di maggioranza all'epoca dei fatti.
Nissim è stato più generoso in termini di tempo. Ribadendo il bisogno di una struttura per permettere che il giardino continui nella sua funzione di luogo della memoria, che sia benvoluto dai cittadini e diventi una struttura sempre più importante. Non potendo più piantare alberi nell'area assegnatagli, l'Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano ha bisogno di una struttura su cui apporre delle targhe di commemorazione dei nuovi giusti. "Abbiamo pensato di trovare delle soluzioni per venire incontro alle richieste dei cittadini che si sono opposti al progetto, anche se non ci saranno grosse modifiche ma solo perfezionamenti", ha spiegato Nissim, "Il grande problema è che bisogna rendersi conto del ruolo del Giardino, come luogo di incontro delle scolaresche, di educazione e quindi bisogna trovare una soluzione rispetto all'impossibilità di nuove piantumazioni".
Se ci fosse stata una minore contrapposizione frontale e una maggiore condivisione in fase di progettazione secondo Nissim sarebbe stato molto più semplice, come dargli torto? Ho sentito le stesse obiezioni nelle commissioni di Zona e durante gli incontri a Palazzo Marino, solo che venivano dalla parte opposta del tavolo a cui erano sedute le due parti.
"Io penso che tutto si possa recuperare, sono contro la cultura della contrapposizione e dell'odio" queste le parole di Nissim.
Io le ho interpretate come un'apertura verso una nuova progettazione del Giardino dei Giusti, ma mi ha detto che si vedrà, prima sentiremo cosa dirà il TAR. Ci tiene a sottolineare che centinaia di giovani che vengono con i loro insegnanti da tutta Italia ora si ritrovano nel fango. Hanno bisogno di una agorà (arena) dove confrontarsi, discutere, presentare le loro ricerche sui giusti.
Per conoscere il destino del "nuovo Giardino" non ci resta che aspettare il parere del TAR e gli sviluppi dell'esposto che Il Movimento 5 Stelle in data 26.10.2015 ha presentato alla Procura della Repubblica di Milano allo scopo di salvaguardare l'integrità del Parco Monte Stella, bene pubblico di alto valore paesaggistico, architettonico, storico e civile, che verrebbe irrimediabilmente compromesso da scavi, costruzioni e impianti necessari per la realizzazione del progetto di ampliamento del Giardino dei Giusti.
Qui potete ascoltare la registrazione audio del 10/2 anche se la qualità lascia a desiderare. Inizia con Zambelli e dal min. 1,30 Nissim
Questo il post del 29 /9/2015 senpre sull'argomento.