Con questo AdP si è persa l'occasione di ridisegnare Milano con un tratto verde e uno sguardo lungimirante. Non sono serviti a nulla gli appelli dei vari portatori d'interessi che si sono impegnati in tutti i modi per far cambiare idea al Sindaco ed al suo assessore competente.
Sono persino arrivati a chiedere un udienza pubblica per fare sentire le loro proposte, ma Mr. Expo non ha ritenuto necessario parteciparvi, d'altronde ha cose molto più importanti di cui preoccuparsi (forse per colpa della magistratura che continua ad accanirsi sul suo scorso operato).
In un Palazzo Marino transennato per tenere a distanza chi osava non essere d'accordo coi Signori di Milano, alle 9,30 del mattino di un giorno lavorativo, l'assessore Maran (incaricato dal Sindaco di togliergli questa rottura di palle che dura da mesi) ha concesso a chi voleva dire quale futuro gli sarebbe piaciuto per gli ex scali ferroviari di parlare per 15 minuti. Ovviamente non tutti potevano prendere la parola, solo chi in tre giorni è riuscito a raccogliere 300 firme ha avuto il privilegio di essere sentito. Attenzione! Sentito, che non vuol dire che sia stato ascoltato. Infatti tutto era già pronto per la votazione di ieri sera, non ci sarebbe stato il tempo per modificare niente anche volendo, tant'è che nemmeno i Consiglieri comunali chiamati a ratificare l'accordo hanno ritenuto necessario partecipare all'udienza (eccezioni a parte, ovviamente)
Ed hanno sbagliato a non ascoltare, perché se lo avessero fatto probabilmente qualche dubbio sarebbe sorto in loro e probabilmente avrebbero acconsentito alla richiesta di sospensione per la verifica legale di alcuni punti che è stata presentata durante la seduta del 12/7 in cui si è iniziato il dibattuto sul tema. Richiesta, guarda il caso, presentata da Consiglieri presenti all'udienza pubblica e che forse hanno anche ascoltato quando è stato detto che l'AdP nasce con molti vizi di forma e che se fosse stato ratificato sarebbero piovuti ricorsi in più sedi: TAR, Corte dei Conti e Consiglio europeo tanto per cominciare.
Ma si sa che ascoltare è terribilmente noioso, bisogna anche sapere di cosa ti stanno parlando tra l'altro, e non vorrete mica che l'amministrazione comunale sia aperta alla partecipazione come ci avevano promesso in campagna elettorale?
Comunque la pensiate resta il fatto che se tutto dovesse svolgersi come descritto nel progetto, Milano avrebbe altri 674.460 mq di superficie lorda di pavimento in più, che se non è chiaro vuol dire: nuovo consumo di territorio, aumento della popolazione, incremento di traffico e di emissioni in atmosfera.
A Milano c'è:
- la più alta concentrazione in Italia di bambini affetti da malattie dell'apparato respiratorio,
- ci sono 17,2 metri quadri di verde pro capite contro una media nazionale di 31,1,
- negli ultimi 7 anni sono sempre stati superati i limiti dei 35 giorni di sforamento della soglie di quantità di inquinanti presenti nell'aria tollerati dall'UE,
- il 30% circa delle nuove costruzioni risulta invenduto, senza contare quelle vecchie vuote da anni,
- poi metteteci voi qualcos'altro se non vi basta.
Questa amministrazione ha perso l'ultima occasione di trasformare Milano in città più vivibile lasciando un segno permanete della propria gestione del territorio; ha svenduto l'ultimo pezzo di suolo libero rimasto nel cuore della città che, se destinato a verde e sociale, avrebbe migliorato la qualità della vita a tutti i residenti, non solo quelli delle zone limitrofe, ed anche ai turisti e pendolari che popolano Milano ogni giorno.
Non temete, per alcuni è solo l'inizio della grande battaglia che porterà alla vittoria del bene comune contro gli interessi di pochi, cerchiamo di aiutarli nell'impresa.
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